Indice
In primo piano
Implementazione in Italia della V Direttiva Antiriciclaggio
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo con cui è stata data attuazione alla V Direttiva Antiriciclaggio, prevedendo, inter alia:
- l’inclusione tra i soggetti tenuti all’osservanza degli obblighi antiriciclaggio delle succursali degli intermediari assicurativi aventi sede legale o amministrazione centrale in uno Stato UE o in uno Stato terzo;
- l’individuazione di una serie di misure di adeguata verificata e di obblighi di segnalazione periodica che gli intermediari bancari e finanziari devono attuare in relazione alla clientela che opera con paesi ad alto rischio di riciclaggio,
- modifiche al trattamento sanzionatorio e alle procedure di irrogazione delle sanzioni;
- il divieto di emissione e utilizzo di prodotti di moneta elettronica anonimi; e
- l’introduzione di strumenti quali il divieto dell’autorizzazione all’attività o all’apertura di succursali degli intermediari italiani in Paesi ad alto rischio di riciclaggio.
Interventi di sostegno a favore di start up innovative
E’ stato recentemente pubblicato in G.U. il Decreto Ministeriale del 30 agosto 2019, che ha modificato il D.M. del 24 settembre 2014 in materia di riordino degli interventi di sostegno alla nascita e allo sviluppo di start-up innovative in Italia, allo scopo di semplificare e accelerare le procedure di accesso, concessione ed erogazione delle agevolazioni, nonché di incrementare l’efficacia degli interventi con la individuazione di modalità di intervento idonee a consentire la più ampia partecipazione dei soggetti interessati. Tali modifiche concernono, inter alia, l’identificazione dei piani d’impresa e delle spese ammissibili alle agevolazioni, richiedendosi che:
- i piani d’impresa siano caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, ovvero volti allo sviluppo di prodotti o servizi nel campo dell’economia digitale, intelligenza artificiale, blockchain o internet of things, ovvero finalizzati alla valorizzazione dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata; e
- le spese riguardino immobilizzazioni materiali, immateriali ovvero servizi funzionali alla realizzazione del succitato piano d’impresa.
Costituzione di fondi comuni di investimento immobiliare
Con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (“MEF”) del 20 agosto scorso è stata avviata la costituzione di uno o più fondi comuni di investimento immobiliare, a cui conferire o trasferire immobili di proprietà dello Stato non utilizzati per finalità istituzionali e diritti reali immobiliari, nonché immobili di proprietà di enti pubblici.
Diritto societario/Contrattualistica
Sulla configurabilità dell’attività di direzione e coordinamento
L’art. 2497 del c.c., ai sensi del quale la società, l’ente o la persona fisica che abusa dell’attività di direzione e coordinamento è responsabile nei confronti degli azionisti della controllata per il pregiudizio loro arrecato alla redditività e al valore delle partecipazioni, nonché nei confronti dei creditori sociali per la lesione all’integrità del patrimonio sociale, è retto dal principio di effettività. Pertanto, per individuare l’inizio, lo svolgimento e la cessazione dell’attività di direzione e coordinamento, si deve tenere conto della situazione di fatto, essendo ininfluente la sussistenza di atti formali o la simultanea operatività della controllata.
Cass. Civile, Sez. I, sentenza n. 24943 del 7 ottobre 2019.
Nullità delle decisioni dei soci di S.r.l. in caso di omessa convocazione
Le decisioni assunte dall’assemblea dei soci di una società a responsabilità limitata (“S.r.l.”), in mancanza di convocazione di uno o più soci, sono nulle e possono essere impugnate da chiunque vi abbia interesse nel termine di tre anni dalla loro trascrizione nel libro delle decisioni dei soci, rientrando il caso de quo nell’ipotesi di “assenza assoluta di informazioni” di cui all’art. 2479-ter, co. 3, del c.c.
Cassazione Civile, Sez. I, ordinanza n. 22987 del 16 settembre 2019.
Configurabilità dell’abuso del diritto in caso di usura sopravvenuta
Il tribunale di Roma ha disatteso il recente orientamento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione in materia di usura sopravvenuta, evidenziando che, nell’ambito di un contratto di mutuo, il diritto ad ottenere gli interessi in misura divenuta usuraria nella fase di esecuzione del contratto può trovare limitazione laddove, a seguito di circostanze sopravvenute, sia stata violata la regola generale di buona fede, concretizzandosi in tal caso un’ipotesi di abuso del diritto.
Tribunale di Roma, sentenza n. 16841 del 2 settembre 2019.
Diritto bancario
Versione consolidata della Guida sui modelli interni della Banca Centrale Europea
La Banca Centrale Europea (“BCE”) ha da poco pubblicato la versione consolidata della Guida sui modelli interni alle banche, che si compone di una parte generale concernente (i) l’implementazione dell’internal ratings-based (“IRB”) approach, (ii) la governance del modello interno, (iii) la validazione interna, (iv) l’internal audit, (v) l’utilizzo del modello, nonchè (vi) il coinvolgimento di parti terze, e di una parte dedicata specificatamente alla gestione di specifici rischi, quali (i) credito, (ii) mercato, nonchè (iii) controparte.
BCE, Guida sui modelli interni di ottobre 2019 (testo disponibile solo in inglese).
Aggiornate le Disposizioni di Vigilanza per le banche
La Banca d’Italia (“BdI”) ha recentemente pubblicato un aggiornamento delle proprie Disposizioni di Vigilanza per le banche, con l’eliminazione delle linee guida in materia di fondi propri, operazioni di cartolarizzazione, rischio di controparte e rischio di aggiustamento della valutazione del credito per le quali la disciplina europea (quale introdotta dal regolamento (UE) n. 575/2013 e successive modifiche) è completa.
La Cassazione sulla nullità parziale del contratto di fideiussione
Non è affetto da nullità il contratto di fideiussione contenente clausole tratte dalle Norme Bancarie Uniformi dell’Associazione Bancaria Italiana (“ABI”) dichiarate nulle per violazione della Legge Antitrust (L. n. 287/1990), a meno che l’assetto degli interessi in gioco non sia concretamente pregiudicato dalla pronuncia di nullità parziale del medesimo contratto, limitata alle suddette clausole illecite.
Cassazione Civile, Sez. I, sentenza n. 24044 del 26 settembre 2019.
Diritto finanziario
Regolamento Prospetto: pubblicate le traduzioni ufficiali ESMA degli orientamenti sui fattori di rischio
L’European Securities and Markets Authority (“ESMA”) ha recentemente pubblicato le traduzioni ufficiali degli Orientamenti sui fattori di rischio ai sensi del Regolamento (UE) n. 1129/2017 (“Regolamento Prospetto”), emanati il 29 marzo scorso. Le competenti Autorità nazionali sono tenute a comunicare alla stessa ESMA, entro i successivi due mesi, se intendono conformarsi o meno ai predetti Orientamenti (o spiegare le ragioni dell’eventuale mancata conformità). In ogni caso, gli Orientamenti si applicheranno nell’UE a partire dal 4 dicembre 2019. Sul punto, la Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (“Consob”) ha già manifestato la volontà di uniformarsi.
Orientamenti in materia di fattori di rischio ai sensi del Regolamento sul Prospetto dell’1 ottobre 2019.
Consultazioni in materia di distribuzione di prodotti di investimento assicurativi
L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (“IVASS”) e la Consob hanno indetto una pubblica consultazione, che si concluderà il 15 novembre 2019, sul recepimento tramite norme di dettaglio della Direttiva europea in materia di distribuzione assicurativa (n. 2016/97 del 20 gennaio 2016; “IDD”), già recepita nel nostro ordinamento tramite il D. Lgs. n. 68 del 21 maggio 2018. Nello specifico, la consultazione ha ad oggetto:
- la modifica dei Regolamenti IVASS in materia di governo societario, distribuzione e informativa dei prodotti assicurativi (Regolamenti IVASS nn. 38/2018, 40/2018 e 41/2018);
- l’adozione di un nuovo Regolamento in materia di governo e controllo dei prodotti assicurativi; nonché
- la modifica delle disposizioni del Regolamento Intermediari (Delibera Consob n. 20307 del 15 febbraio 2018) concernenti gli obblighi informativi a cui banche, imprese di investimento e Poste Italiane devono attenersi nella distribuzione dei prodotti assicurativi.
IVASS, documenti di consultazione nn. 1/2019 e 2/2019.
Il diritto di recesso dal contratto di servizi finanziari concluso a distanza con un cliente al dettaglio/consumatore
In una recente sentenza in materia di contratti aventi ad oggetto servizi finanziari conclusi a distanza con un cliente al dettaglio/ consumatore, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha specificato che contrasta con l’art. 6, paragarafo 2, lettera c), della Direttiva UE n. 2002/65 la normativa di uno Stato membro (nel caso in esame, quella tedesca) che non esclude il diritto di recesso a favore del consumatore nel caso in cui il contratto, prima che quest’ultimo abbia esercitato il recesso, sia stato interamente eseguito da entrambe le parti, su richiesta esplicita del consumatore medesimo.
Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sentenza dell’11 settembre 2019, C-143/18.
La Suprema Corte sulla classificazione della clientela
La classificazione di un cliente nell’ambito della categoria degli “operatori qualificati” non può essere desunta esclusivamente dalla circostanza per cui lo stesso abbia investito abitualmente in strumenti finanziari o abbia precedentemente acquistato titoli a rischio. Pertanto, resta fermo in capo all’intermediario finanziario l’obbligo di fornire al cliente una dettagliata informazione preventiva circa i titoli mobiliari oggetto dell’investimento.
Cassazione Civile, Sez. I, sentenza n. 25845 del 14 ottobre 2019.
Il dovere di agire informati dei consiglieri di amministrazione non delegati
La diligenza richiesta agli amministratori di società bancarie è “commisurata alle loro specifiche competenze”. Pertanto, sui consiglieri non esecutivi grava un obbligo di assicurare una gestione efficace di tutte le aree della banca e di attivarsi per monitorare efficacemente le scelte degli organi esecutivi tramite un costante flusso informativo, che non può esaurirsi nella mera ricezione di segnalazioni provenienti dagli amministratori delegati. Inoltre, in tema di sanzioni amministrative, vige una presunzione di colpa dei consiglieri di amministrazione, gravando su questi ultimi l’onere di provare di aver adempiuto gli obblighi imposti dalla legge.
Cassazione Civile, Sez. II, sentenza n. 24801 del 26 settembre 2019.
Risolvibilità del singolo ordine di investimento
In materia di servizi di investimento, l’inosservanza degli obblighi informativi gravanti sull’intermediario rileva in termini di inadempimento di non scarsa importanza, con la conseguenza che quest’ultimo è di per sé sufficiente a fondare la domanda di risoluzione del contratto relativo alla singola operazione di investimento e a costituire in capo alle parti reciprochi obblighi restitutori. In particolare, mentre l’intermediario è tenuto alla ripetizione del capitale investito, l’investitore è obbligato alla restituzione del valore delle cedole corrisposte e dei titoli acquistati, fermo il diritto di chiedere il risarcimento del danno ulteriore, ove accertato.
Corte d’Appello di Venezia, sentenza n. 2550 del 18 Giugno 2019.
Acquisto di azioni SICAV: valutazione di adeguatezza
Grava sul consulente che ha proposto l’acquisto di azioni SICAV l’obbligo di segnalare all’investitore la sussistenza di profili di inadeguatezza dell’operazione di investimento in questione, dovendosi procedere all’esecuzione dell’operazione solo previo specifico ordine scritto dell’investitore adeguatamente informato. Deve, altresì, escludersi il concorso per fatto colposo dell’investitore danneggiato qualora lo stesso, sebbene avvertito, abbia omesso di fornire informazioni riguardo agli obiettivi di investimento, alla propensione al rischio, all’esperienza in materia di strumenti finanziari, nonché alla propria situazione finanziaria, in quanto la totale mancanza di tali informazioni impone di per sé al consulente una più prudente valutazione di adeguatezza dell’investimento.
Tribunale di Brescia, sentenza n. 1768 del 5 giugno 2019.
Conformità alle norme
D.Lgs. n. 231/2001
L’applicazione della sanzione interdittiva presuppone la reiterazione
La sanzione interdittiva prevista dal D. Lgs. n. 231/01 può essere applicata nei confronti dell’ente solo nel caso in cui quest’ultimo abbia tratto dal reato un profitto di rilevante entità, ovvero, in alternativa, qualora lo stesso, già condannato in via definitiva, abbia commesso un altro reato presupposto nei successivi cinque anni.
Cassazione Penale, Sez. V, sentenza n. 38115 del 13 settembre 2019.
Protezione dei dati personali
La Corte di Giustizia UE sul diritto all’oblio
A seguito di una domanda di deindicizzazione, il gestore di un motore di ricerca è tenuto ad effettuare la stessa non in tutte le versioni del motore di ricerca, ma solo nelle versioni proprie di ciascun Stato Membro dell’UE, adottando le misure necessarie a impedire, o per lo meno a scoraggiare, agli utenti che effettuano una ricerca del nome dell’interessato da uno degli Stati Membri, l’accesso ai link oggetto della domanda di deindicizzazione tramite l’elenco dei risultati.
Sentenza della Corte (Grande Sezione) del 24 settembre 2019, C-507/17.
Il diritto all’oblio del condannato riabilitato
La riabilitazione, pur non estinguendo il reato, comporta il venir meno delle pene accessorie e di ogni effetto penale della condanna come misura premiale volta al reinserimento sociale del reo, con la conseguenza che la perdurante reperibilità in rete di informazioni attinenti alla medesima vicenda giudiziaria ha un impatto sproporzionato sui diritti dell’interessato, qualora non permanga un attuale interesse del pubblico a conoscere della relativa vicenda.
Provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali n. 153 del 24 luglio 2019.
Antiriciclaggio
Le Autorità di Vigilanza europee sui rischi di antiriciclaggio nel settore finanziario
L’Autorità bancaria europea (“EBA”), l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (“EIOPA”) e l’ESMA (congiuntamente le Autorità di Vigilanza europea (“ESAs”)) hanno di recente pubblicato il secondo parere congiunto sui rischi di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo che interessano il settore finanziario UE, evidenziando, inter alia:
- carenze nei sistemi di controllo predisposti dagli istituti finanziari, in particolare per il monitoraggio delle transazioni e le segnalazioni di operazioni sospette in settori con volumi elevati di transazioni;
- divergenze tra la IV Direttiva antiriciclaggio e altri atti giuridici europei;
- il crescente rischio di riciclaggio a seguito dell’uso di nuove tecnologie; ed infine
- la predisposizione di uno strumento interattivo che consente ai cittadini europei, alle Autorità di Vigilanza nazionali e agli istituti di credito e finanziari di ottenere una panoramica di tutti i rischi di ML e TF oggetto dello stesso parere congiunto.
È legittimo il licenziamento del dipendente della banca che viola le leggi antiriciclaggio
Confermando la sentenza della Corte d’Appello, la Suprema Corte ha ritenuto legittimo il licenziamento del direttore di filiale che, in violazione della normativa antiriciclaggio aveva (i) omesso di segnalare operazioni sospette, (ii) consentito la movimentazione di un conto corrente intestato a soggetto sottoposto a indagine penale per frode fiscale e riciclaggio, nonché (iii) predisposto, in violazione della prassi aziendale, l’istruttoria di un finanziamento in favore del genitore e deliberato un ulteriore affidamento di credito senza la copertura di idonee garanzie. Tali inadempimenti configurano, per la Cassazione, una “grave negazione dell’elemento fiduciario”, nonchè una violazione degli obblighi di adeguata verifica della clientela, previsti dalla normativa antiriciclaggio.
Cassazione Civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26545 del 17 ottobre 2019.
Accertamento del reato presupposto del riciclaggio ed autoriciclaggio
Ai fini della configurabilità dei reati di riciclaggio (ed autoriciclaggio), non è necessario che la commissione del reato presupposto sia stata accertata con sentenza passata in giudicato, essendo sufficiente che il fatto costitutivo del delitto non sia stato giudizialmente escluso in modo definitivo e che sia stato incidentalmente accertato, nella sua materialità, dal giudice procedente per il riciclaggio (o l’autoriciclaggio). In caso contrario, l’imputato deve essere assolto perché il fatto non sussiste.
Cassazione Penale, sentenza n. 42052 del 19 giugno 2019.
Mercato dei capitali
Linee guida ESMA sulle procedure standardizzate e sui protocolli di messaggistica
L’ESMA ha pubblicato i propri orientamenti sulle procedure standardizzate e i protocolli di messaggistica necessari a garantire la conformità agli obblighi imposti dal Regolamento (UE) n. 909/ 2014 sui depositari centrali di titoli, prevedendo una serie di misure da adottarsi da parte delle imprese di investimento per limitare il numero di mancanti regolamenti, tra cui (i) la conclusione di accordi con i clienti professionali per assicurare la tempestiva comunicazione dell’attribuzione della provvista di titoli all’operazione, nonché (ii) la comunicazione, prima delle data prevista per il regolamento, della conferma dell’attribuzione, accettazione o rifiuto dei termini dell’operazione.
ESMA report finale, “Linee guida sulle procedure standardizzate e sui protocolli di messaggistica ai sensi dell’art. 6(2) del regolamento (UE) n. 909/2014” dell’8 ottobre 2019 (testo disponibile solo in inglese).
Diritto processuale
I fondi comuni di investimento sono privi di legittimazione ad agire
I fondi comuni di investimento sono privi di autonomia giuridica, costituendo patrimoni separati delle società di gestione del risparmio. Di conseguenza, nel caso di acquisto di un immobile nell’interesse del fondo, tale immobile deve essere intestato alla società di gestione, la quale ne ha la titolarità formale ed è legittimata ad agire in giudizio per l’accertamento dei diritti di pertinenza del fondo stesso.
Cassazione Civile, Sez. I, sentenza n. 12062 dell’8 maggio 2019.