Secondo la CGUE, l’abuso di posizione dominante ai sensi dell’articolo 102 del TFUE si verifica quando un’impresa sfrutta le proprie risorse o i propri beni al fine di utilizzare la propria posizione di forza sul mercato per impedire o ostacolare la concorrenza.
A questo proposito, la CGUE ha stabilito i seguenti criteri:
- per stabilire se un determinato comportamento costituisce un abuso di posizione dominante, è sufficiente dimostrare che esso è in grado di pregiudicare la concorrenza sul mercato rilevante o il benessere dei consumatori;
- la prova dell’assenza di effetti restrittivi non è di per sé sufficiente a escludere il carattere abusivo di un comportamento;
- una pratica di mercato considerata lecita può risultare abusiva se, attuata da un’impresa in posizione dominante, produce effetti di esclusione e comporta l’impiego di mezzi diversi da quelli considerati normalmente concorrenziali sul mercato rilevante;
- quando una posizione dominante viene abusata da una o più società controllate, la stessa esistenza di un gruppo di società è sufficiente per ritenere la società madre ugualmente responsabile dell’abuso. Infatti, la responsabilità è presunta se, durante il periodo contestato, la quasi totalità del capitale azionario delle società controllate è posseduto, direttamente o indirettamente, dalla società madre. Quest’ultima può essere esonerata solo se dimostra di non avere alcun controllo sulla condotta e sulle decisioni delle sue controllate, che sono state prese autonomamente.
CGUE, Sez. V, sentenza del 12 maggio 2022, causa C‑377/20